Il Retroscena Occulto del Convegno di Natale

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di Adriana Koulias

Il Cristo ha salvato l’umanità cinque volte. Tre volte quando è sceso sulla Terra sacrificando i suoi corpi superiori per manifestare attraverso l’anima natanica l’immagine dell’umanità, al fine di scongiurare ciò che ci avrebbe impedito di raggiungere uno stadio “umano”. La quarta volta quando morì in un corpo fisico sulla croce sulla terra e di nuovo nelle regioni sopra la terra, quando il suo collegamento con l’anima natanica fu interrotto a causa degli effetti soffocanti del materialismo nel XIX secolo.
Secondo Rudolf Steiner, il primo sacrificio aveva a che fare con il corpo fisico e i 12 sensi. Questo può essere paragonato alla Prova del Fuoco che abbiamo vissuto durante la prima settimana di Avvento, perché è collegato alla nostra capacità di camminare eretti. Se i sensi fossero diventati egoisti, come desiderava Lucifero, l’essere umano non sarebbe stato in grado di camminare su due gambe, ma avrebbe camminato a quattro zampe come un animale. Le passioni, i desideri e gli istinti dell’animale non sarebbero stati superati senza che Cristo manifestasse all’umanità l’essere umano “ideale”, dalla regione del Sole come stella.

Da questa regione Cristo manifestò l’immagine di un essere umano retto [il termine upright significa sia eretto che retto NdT].
Nella Prova del Fuoco viene messa alla prova la nostra “rettitudine” morale. Quanto siamo vicini o lontani dall’ideale. Abbiamo visto che l’ideale è legato a quanto siamo lontani o vicini agli esseri superiori che ogni notte si sforzano di infondere saggezza in noi. La saggezza è ciò che ci viene dato per arrivare al giusto giudizio, ma il giusto giudizio richiede amore! L’amore deve riscaldare la saggezza e l’amore è il Cristo in noi. Le azioni dell’uomo morale, dell’uomo retto, sono illuminate dalla saggezza e riscaldate dall’amore.

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La seconda tentazione per l’umanità era nel regno del corpo eterico e dei sette organi. Se ogni organo fosse diventato egoista, come desiderava Ahriman, non saremmo stati in grado di sperimentare il mondo in modo oggettivo, ma saremmo stati legati soggettivamente a tutto ciò che vive dentro di noi, all’esperienza di dolore e piacere, alle simpatie e alle antipatie di ogni organo. Questo avrebbe provocato un disagio che avrebbe portato alla malattia e all’incapacità dell’essere umano di esprimere altro che dolore o piacere attraverso la parola.

La parola non sarebbe stata in grado di essere oggettiva.
Il Cristo che viveva nell’Anima natanica scese ulteriormente nella regione del Sole come pianeta per accogliere nel suo corpo eterico le forze di tutti i pianeti in modo armonioso e questa manifestazione di armonia fu vista come Krishna il “Radioso”. Questa immagine del radiante portava guarigione e armonizzazione al corpo eterico degli esseri umani e la parola veniva così salvata dall’altruismo e quindi dalla soggettività.

Paolo ci dice nelle sue Epistole:

“Dio ha riunito il corpo e ha riconosciuto l’importanza delle membra non importanti, affinché non ci sia divisione nel corpo, ma tutte le membra lavorino insieme in armonia e si prendano cura le une delle altre”.

Vediamo ora il collegamento con la seconda settimana di Avvento, quando abbiamo vissuto la Prova dell’Acqua nell’Eterico, che ha messo alla prova il nostro equilibrio emotivo e l’armonia dei sentimenti nel nostro parlare. Abbiamo visto che la parola si colloca tra il pensiero e l’azione. È una forza creativa, può benedire o maledire, può lenire o ferire. Quando Cristo vive nella nostra parola, sappiamo qual è la parola “giusta” da dire al momento giusto.
Il terzo sacrificio compiuto dal Cristo lavorando con l’Anima natanica è stato quello di scongiurare la tentazione del corpo astrale all’egoismo nel Pensiero, nel Sentimento e nella Volontà. Se questi avessero preso strade egoistiche separate, non saremmo stati in grado di pensare.
Se il Cristo non fosse sceso ulteriormente nella Sfera della Luna per creare un’armonia tra questi tre principi animici, gli esseri umani si sarebbero separati in tre tipi di natura animale: il Pensiero si sarebbe manifestato in un essere umano simile all’Aquila, il Sentimento in un essere umano simile al Leone e la Volontà in un essere umano simile al Toro. Mentre in senso interiore sarebbero stati simili a draghi nella loro natura astrale.

Questo ha un collegamento con la prova che abbiamo affrontato la settimana scorsa. Ci siamo resi conto che quando il nostro Io non ha il controllo della nostra anima, il nostro pensiero può diventare freddo, i nostri sentimenti possono oscillare in modo irregolare e la nostra volontà può essere influenzata da desideri e passioni inconsci. Cristo ci ha salvato manifestandosi come Apollo che armonizza il pensiero, il sentimento e la volontà.

Questa settimana ci siamo trovati di fronte a quanto siamo lontani nel nostro compito di diventare umani nel senso più alto del termine. Siamo agnelli? O siamo draghi? Abbiamo sviluppato la rettitudine morale, l’armonia morale in modo tale che le tre forze dell’anima lavorino insieme, così da poter agire in base a una cognizione intuitiva? O agiamo ancora per istinto, come gli animali?

C’è una differenza.
L’istinto è agire senza pensare, è agire in base a un impulso inferiore, ci dice Rudolf Steiner:

“Nel corpo fisico la volontà è istinto: non appena il corpo eterico domina l’istinto, la volontà diventa impulso”.

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Ma qual è la base di questo impulso?
Quando lavoriamo per istinto è per un ricordo di vite passate o per il karma, che può essere buono o cattivo, ma gli istinti sono sempre collegati agli esseri elementari. Tutte le passioni, i desideri, le simpatie e le antipatie “egoistiche” e soggettive appartengono al nostro karma, perché attiriamo questi esseri elementari al nostro pensiero, sentimento e volontà, e li portiamo con noi di vita in vita, a meno che non li nobilitiamo elevando i nostri istinti all’intuizione.
Qual è dunque la differenza tra istinti e intuizione, dato che entrambi appartengono in questo senso al corpo astrale?
Gli istinti si elevano a pensieri come passioni e desideri. Il più delle volte gli istinti non sono liberi moralmente perché non sono coscienti. Gli istinti naturali sono l’animale che è in noi, sono egoisti e quindi sono generalmente antisociali. Chi segue gli istinti, secondo Rudolf Steiner, è più propenso a voltare le spalle al prossimo se questo non obbedisce ai suoi stessi istinti e alle sue stesse leggi.

Questa è, si può dire, la base di ogni guerra e mai come oggi questo istinto e questo desiderio di conservazione di un popolo contro un altro, a tutti i costi, è stato illustrato in modo più evidente. Quando le persone entrano in guerra, non lo fanno perché sono individui liberi, ciò che agisce in loro non è l’intuizione, ma ciò che appartiene agli “istinti di gruppo”. Di solito è ispirato dalla paura o dall’odio verso “altri gruppi” o da entrambi.
Gli istinti morali, tuttavia, che sono una memoria del nostro lavoro con le Gerarchie ogni notte, possono elevarsi fino a diventare intuizioni, cioè ideali morali coscienti, immaginazioni morali, che portano armonia al pensiero, al sentimento e alla volontà.

“Lo sviluppo dell’uomo superiore procede in modo tale che, per cominciare, l’uomo lavora sul suo corpo astrale. Vi inserisce gli ideali, l’entusiasmo e così via. Lotta contro i suoi istinti. Non appena sostituisce le passioni con gli ideali, gli istinti con i doveri e sviluppa l’entusiasmo al posto dei desideri, crea un’armonia tra le parti del suo corpo astrale” (Rudolf Steiner).

Che cos’è l’entusiasmo se non lo spirito che entra nell’anima? Le intuizioni sono suggerimenti dello Spirito Santo che vengono dall’alto nel pensiero e che l’individuo segue consapevolmente e liberamente. Ogni individuo contribuisce alla vita morale del mondo intero:

“La vita morale dell’umanità è la somma dei prodotti dell’immaginazione morale di individui umani liberi”(Rudolf Steiner).

Quindi un essere umano morale è colui che si assume la responsabilità karmica di tutte le sue azioni e dei loro effetti sul mondo. Questa è la vera saggezza. Questo è ciò che devono aver sviluppato coloro che possono mettere piede nel Tempio della Saggezza Superiore.
Nel nostro tempo il Tempio della Saggezza Superiore è il Goetheanum eterico.

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Oggi, se abbiamo superato le tre prove precedenti, ci troviamo sulla soglia del Tempio.

Prima di entrare, però, dobbiamo giurare di mettere i frutti di tutte le nostre evoluzioni al servizio dell’umanità ed essere pronti a giurare di essere responsabili non solo del karma soggettivo, ma anche di quello oggettivo di questo servizio – in altre parole, di ciò che gli altri fanno con ciò che abbiamo offerto. Entrare in questo tempio significa infatti ricevere in custodia il nostro sé superiore. Passiamo dal sé inferiore al sé superiore. Siamo diventati liberi da Archai, Arcangelo e Angelo e ora siamo sul punto di prendere l’abbozzo del Ricordo e della Dimenticanza, cioè ricorderemo il sé superiore e dimenticheremo quello inferiore quando saremo nel Tempio.

Nasce il nostro Io superiore.
Ai suddetti sacrifici del Cristo durante la sua discesa sulla terra per contrastare le tre tentazioni dell’umanità nel “fisico”, nell'”eterico” e nell'”astrale”, si aggiunse un quarto sacrificio, quando il Cristo entrò nel “Tempio” terreno di Gesù di Nazareth. Il Cristo stesso dovette fare un abbozzo di dimenticanza, cioè dovette lasciar andare la grandezza del Suo Uomo Spirito e del Suo Spirito Vitale e lasciarseli alle spalle, lasciando che il Suo Sé Spirituale si librasse in alto, nella regione più vicina alla terra, per diventare pienamente umano.

Ne vediamo una ricapitolazione durante la Tentazione nel deserto che Cristo sperimentò al suo ingresso nel Gesù di Nazareth, le tre Tentazioni che tutti gli esseri umani dovevano subire per mano degli avversari, da una prospettiva terrena. Nell’anima di Gesù, tuttavia, il Cristo trovò anche la saggezza che vi era stata impressa dall’Io Zarathustra (Matteo) nel Sentimento e nella Volontà pensanti e attraverso questa saggezza, secondo Rudolf Steiner, riuscì a superare in una certa misura queste tentazioni nell’anima di Gesù.
Solo lentamente l’Io-Cristo entrò pienamente nel corpo astrale, come dimostra la trasformazione dell’acqua in vino durante le nozze di Cana, nel corpo eterico, come dimostra la trasfigurazione, e infine nel corpo fisico, quando morì di morte terrena sulla croce del Golgotha.
Ancora una volta vediamo in questi tre eventi una ricapitolazione a ritroso delle prove vissute dall’umanità e che noi stessi subiamo nuovamente ogni Avvento.
Gesù rispose e disse loro:

“Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”. Giovanni 2:19

L’Io-Cristo ha superato queste prove per tutti noi.

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Nel XIX secolo il materialismo aveva raggiunto un apogeo così terribile che fu necessario un ulteriore sacrificio da parte del Cristo quando il suo legame con l’Anima natanica fu interrotto. Tuttavia, ancora una volta questo portò alla sua resurrezione nel mondo eterico, dove iniziò a manifestarsi a partire dal 1933.

Nel 1923, dopo la distruzione del Tempio terreno, il primo Goetheanum, la Società Antroposofica rischiò di dissolversi in rami egoistici, in individui egoisti, poiché quando arrivò l’Avvento era evidente che la Società aveva fallito le tre prove collettivamente – non potevano innalzare il tempio da soli. Se gli esseri umani dovevano sperimentare la manifestazione del Cristo eterico, dal 1933 in poi, era necessario il sacrificio di un essere umano.
Rudolf Steiner prese la decisione che illustrava, per tutti, il giuramento che deve fare chi entra nel Tempio della saggezza superiore: decise di portare nel proprio karma soggettivo l’intero karma oggettivo della Società Antroposofica e dei suoi membri.

Questo ha reso possibile il Convegno di Natale.

Ma significava anche che, se la società non avesse compreso il significato del suo sacrificio che ha permesso lo svolgimento del Convegno di Natale, se i singoli membri avessero mostrato una mancanza di volontà di mettere ordine nel loro karma e di trovare un modo per lavorare insieme all’Impulso-Cristo, questo sarebbe diventato parte del karma di Rudolf Steiner.
E il karma ha richiesto il suo prezzo quando, ancora una volta, gli antroposofi hanno fallito: Rudolf Steiner è morto prematuramente.

Quindi, cari amici, questa settimana siamo giunti a un punto di svolta molto importante come singoli antroposofi. È un punto di svolta per la Società stessa. Ogni individuo che può creare liberamente immaginazioni morali contribuisce alla vita morale della Società antroposofica e quindi alla vita morale del mondo.
Coloro che si impegnano ad accogliere nel loro karma i risultati di tutti i loro pensieri, sentimenti e azioni a favore dell’antroposofia e i loro effetti oggettivi sul mondo, potranno partecipare al ritorno dell’impulso del Convegno di Natale con piena coscienza nel Goetheanum eterico. Sono coloro che sono disposti ad aiutare a sostenere il karma oggettivo che Rudolf Steiner ha portato per loro per un secolo.
L’incontro nel Goetheanum eterico non richiede di trovarsi in un luogo particolare, ma solo la buona volontà di incontrarsi nello spirito.

Perché insieme possiamo realizzare ciò che non è possibile realizzare da soli! Quando ci uniamo insieme, lo Spirito Santo entra nelle nostre anime e ci unisce e noi ci eleviamo.
Il Goetheanum esiste nel mondo eterico. Nella sua sala consacrata si riuniscono i principali esseri del cosmo e gli spiriti elementali del Cristo, nonché i principali iniziati umani incarnati e nel mondo spirituale, e tutti coloro che possono entrare nel Tempio consapevolmente attraverso Michele per sperimentare l’Impulso-Cristo in modo vivente.
Ciò che Rudolf Steiner inviò nel cosmo cento anni fa, quando pose la Pietra di Fondazione dell’Amore nelle nostre anime durante il Convegno di Natale, sta tornando come un’eco piena di contenuto spirituale. Contenuto che è stato aggiunto dalle nove sagge Gerarchie. Ora sta a noi portarlo nelle nostre anime e unire e infondere ciò che sta tornando con l’amore, che è la fonte di tutta la buona volontà, dell’entusiasmo e del pensiero chiaro.
Sia i platonici che gli aristotelici possono unire la saggezza e l’amore nelle loro anime per portare armonia nel loro karma reciproco.

Perché solo uniti possiamo sperare di combattere la battaglia che si sta combattendo per l’anima umana – per salvare l’umanità dalle grinfie di tutto ciò che sta preparando l’incarnazione di Ahriman.
Con amore, profondo rispetto e con la speranza di incontrarci il primo giorno del 100° anniversario del Convegno di Natale,

Tradotto dall’inglese da Piero Cammerinesi per LiberoPensare

 


Adriana Koulias è nata nel 1960 a Rio de Janeiro, in Brasile. All’età di nove anni la sua famiglia è emigrata in Australia.
Nel 1989 Adriana ha iniziato a studiare Antroposofia, Filosofia e Storia e ha intrapreso una carriera artistica, vendendo opere a varie gallerie d’arte e partecipando a diverse mostre miste. Autrice di diversi romanzi tra cui tradotti in italiano: Il segreto della sesta chiave, Il tempio del Graal, I custodi del Graal.
Oggi Adriana tiene regolarmente conferenze su storia, filosofia e scienze esoteriche. Ha due figli e vive a Sydney.

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