Un uomo autentico e amorevole, fedele fino all’ultimo ai suoi ideali e ai suoi valori.

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Ho avuto la straordinaria opportunità, l’estate dello scorso anno, di conoscere personalmente Luc Montagnier ad un pranzo, in una abitazione privata.
Eravamo pochissime persone e questo mi ha consentito di instaurare con lui un lungo dialogo che poi è continuato nel pomeriggio, poco distante, in riva al mare. Sì, perché ho avuto lo straordinario privilegio di accompagnarlo: aveva espresso il desiderio di vedere il mare.

Rimanemmo seduti quasi un’ora a chiacchierare, non solo di Covid, ma delle esperienze della vita.
Mi si rivelò subito un uomo di straordinaria sensibilità, di ancora vivacissima intelligenza e curiosità, di grande generosità. Insomma, un uomo. Un vero uomo.

Nulla di più lontano da come la stampa e le TV francesi e italiane lo dipingevano.

Nulla di più lontano dalle opinioni espresse su di lui dai medici, fenomeni da baraccone tipicamente italiani, che nei giornali e nelle TV italiane lo denigravano.
Luc Montagnier è stato fino all’ultimo dei suoi giorni un gigante, al servizio della Scienza e della buona medicina, libero nel pensiero e indipendente nelle sue ricerche e scoperte. L’esatto contrario di certi nostri scienziati e medici e giornalisti che, anch’essi giganti nella loro specialità, rappresentano, ai massimi livelli, il lato banale e stupido dell’esperienza umana.
Questi ultimi, fino all’ultimo dei loro giorni, coltiveranno gelosamente la loro ignavia, protervia, stupidità, sudditanza nella stessa misura in cui Luc coltivò il piacere di essere uomo che aiuta altri uomini, scienziato che non smise mai di cercare il nuovo e mettere in discussione il passato, ricercatore che aveva a cuore la salute dell’essere umano e mai gli interessi lucrativi sulla salute.
Non posso dire di essere un suo amico ma la stretta al cuore è stata quella che si prova con la perdita di un amico.


Credo perché avessi individuato in lui un amico dell’umano e dell’umanità.
In quella giornata ci concesse generosamente una breve intervista nella quale insisteva di non vaccinare i bambini con vaccini a mRNA ma, casomai, ad elevare le difese innate con il vaccino della tubercolosi.
È stato un uomo che ha continuato la sua battaglia per una medicina a misura d’uomo fino all’ultimo dei suoi giorni.
Senza di te, Luc, l’umanità è più povera.

IppocrateOrg, coi suoi medici e volontari, si impegnerà affinché la tua lezione non vada perduta, affinché i tuoi ideali e valori possano trovare uno spazio in questo mondo che appare essere così lontano dal mondo in cui tu, e altri Grandi come te, sono cresciuti e hanno voluto donare le loro perle più preziose.
Sarai sempre con noi. Un caro saluto, Luc.

Mauro Rango

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